Miyagawa: curiosità e caratteristiche
Pubblicato il: Ottobre132017

Miyagawa: curiosità e caratteristiche

Il miyagawa è un agrume di origini cinesi, anche se la prima traccia della sua esistenza giunta fino a noi si registra in Giappone. Viene utilizzato in cucina per preparare dolci, marmellate e mostarde, o anche come accompagnamento per piatti a base di crostacei, anche crudi. La Cina tutt’oggi è il maggior produttore di questo agrume, anche se viene coltivato con successo anche in Italia, soprattutto negli agrumeti di Sicilia, Basilicata e Calabria.

Caratteristiche del miyagawa

Il suo nome scientifico è Citrus unshiu, e si presenta come un incrocio tra il clementino e il pompelmo. Il suo sapore, dolce ma tendente al piacevole acidulo tipico dei pompelmi. La pianta di miyagawa è un semplice albero di bassa statura dotato di una chioma decisamente fitta, le foglie sono di piccole dimensioni rispetto alle altre forme arboree appartenenti alla specie citrus.

Il frutto è tondeggiante e dalla superficie leggermente schiacciata all’estremità superiore ed inferiore. La sua buccia, molto sottile, può essere gialla o verde intenso anche dopo che sia avvenuta la maturazione del frutto. All’interno lo stesso è caratterizzato da una polpa dal piacevole colore arancio priva totalmente di semi. Il frutto ha la particolarità di maturare precocemente, tra ottobre e dicembre ed è dotato di una forte resistenza: riesce ad arrivare anche alla primavera, ma in quel caso è possibile perda tutto il suo sapore e se viene lasciato sulla pianta è solo per un fatto ornamentale.

Proprietà del miyagawa

Le proprietà del Miyagawa sono quelle di tutti gli altri agrumi. È quindi ricco di vitamina C, potassio, calcio e fosforo. Aiuta e sostiene il nostro organismo nei mesi più freddi, quando le malattie sono più aggressive e diffuse, ma può essere un ottimo alleato anche contro l’insonnia, perché contribuisce a distendere il sistema nervoso.

Suggerimenti

Evitate di acquistare il Miyagawa fuori dal suo periodo ottimale di raccolta, che termina circa a metà ottobre, a seconda degli anni. Un occhio di riguardo deve essere prestato alla buccia, che deve essere priva di ammaccature.
Una volta a casa si conserva in frigorifero per al massimo 10 giorni. Se conservato a temperatura ambiente è meglio consumarlo entro 2-3 giorni al massimo.

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